Il codice fiscale del condominio è obbligatorio?
La risposta alla presente domanda è data dall'Agenzia delle Entrate:
"I soggetti diversi dalle persone fisiche, non obbligati alla dichiarazione di inizio attività Iva (enti, associazioni, fondazioni, condomini, parrocchie, ecc.),
che non esercitano un’attività rilevante ai fini dell’Iva, sono comunque "obbligati" ad indicare il codice fiscale facendone richiesta ad un qualsiasi ufficio
dell’Agenzia".
Il codice fiscale dei soggetti diversi dalle persone fisiche è formato da 11 caratteri numerici, di cui i primi 7 individuano il contribuente
attraverso un numero progressivo, i successivi 3 sono il codice identificativo dell’ufficio, l’ultimo è un carattere di controllo.
La richiesta del codice fiscale per il condominio deve essere presentata dal "rappresentante del condominio" o "dall'amministratore", all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate
mediante specifico modello AA5/6 unitamente al verbale dell’assemblea da cui si evince la sua nomina.
In caso di cambio amministratore del condominio, il nuovo amministratore ha l'obbligo di comunicare la variazione all'Agenzia delle Entrata sempre con il modello AA5/6.
Ma veniamo alla pratica del perché serva il codice fiscale:
La richiesta e l'attribuzione del codice fiscale al condominio è un obbligo fiscale che deve essere assolto per non incorrere a responsabilità
di tipo civile e penale da parte di ciascun condomino, soprattutto dopo le novità introdotte con la nuova Riforma del Condominio.
Il condominio, sebbene non sia un soggetto giuridico, è comunque munito di titolarità fiscale e per cui deve svolgere le funzioni di sostituto d'imposta,
dal momento che l'amministratore è tenuto a:
1) effettuare le ritenute d’acconto sulle somme pagate a dipendenti, professionisti e appaltatori. Sono un esempio di ritenute d'acconto da lavoro
dipendente quelle fatte sulle retribuzioni erogate all'elettricista/antennista che si recano presso il condominio, al giardiniere o all'impresa di pulizia mentre quelle effettuate su redditi
da lavoro autonomo è lo stesso compenso pagato da condomìni per la prestazione dell'amministratore o sui compensi per opere di ristrutturazione e manutenzione (ingegneri, geometri ecc.).
2) versare all’Erario le ritenute operate con il modello F24;
3) certificare annualmente le ritenute operate nel corso dell'anno di imposta;
4) presentare annualmente la dichiarazione dei sostituti, modello 770/semplificato o modello 770 ordinario, certificazione unica.
Bisogna inoltre ricordare che anche in quei condomini che non hanno l'obbligo della nomina dell'amministratore non significa che svaniscano gli obblighi,
anche fiscali, del condominio.
Il condominio, infatti, ci sia o non ci sia l'amministratore, resta sostituto di imposta nel caso di pagamento delle ritenute di acconto, come anche resta tenuto
a presentare il modello 770 in sede di dichiarazione dei redditi.
Inoltre il codice fiscale va ugualmente comunicato all'ENEL o altro fornitore di energia elettrica, come anche va fornito a chiunque venda un bene o esegua
una prestazione per il condominio (es. antennista, elettricista, idraulico) e deve emettere fattura come per legge.
Di conseguenza, il codice fiscale resta necessario ed obbligatorio, anche in assenza dell'amministratore.
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